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Ecco perché non puoi essere la sua amante 

Una lettera per il tuo amante, scritta al posto tuo. Tu, che non sai dirgli di no. Tu che pensi questo sia il meglio dell’amore possibile. Tu che Ami, tanto, forse troppo.

Guarire da una relazione tossica con il coaching 

CoachTania

– CoachTania – 

Psicologa, Mental Green Coach, Esperta di crescita, carriera, e leadership sostenibile. 

Guarire da una relazione tossica

Questa è LA lettera che ho scritto per te. Per te che non sai dirgli di no. Per te che pensi questo sia il meglio dell’amore possibile.

Per te che Ami, tanto, forse troppo, ma metti fuori tutto il tuo amore, non lo rivolgi a te, non abbastanza.

E’ la lettera che vorrei scrivere, essendo te, ora. Che avrei voluto che qualcuno scrivesse al posto mio. E’ la lettera che forse non riuscirei a scrivere, essendo te, ora. Non ancora. Perché è proprio vero che a volte dobbiamo toccare il fondo, per spalancare gli occhi e vedere le cose per ciò che sono. Dare loro il benvenuto, in qualche modo, per guarire.

In questa lettera c’è la mia vita, la mia esperienza, il mio dolore. Ma ci sono anche tutti i miei apprendimenti.

Ciò che ho capito come donna, che ha amato troppo. Ciò che ho compreso come psicologa, e come coach, insieme alle centinaia di donne immerse il relazioni tossiche, con cui abbiamo sviscerato emozioni, sentimenti, limiti e dolore, per usarli come trampolino di lancio verso la libertà del loro cuore e del loro corpo. Della loro vita, a conti fatti.

Usala, questa lettera. Liberamente. In ogni modo tu ritenga utile per te.

Mio adorato,

io proprio no. Non posso essere la tua amante.

Non perché ci ravveda qualche impedimento morale. Non devo niente alla tua compagna, e sono certa che lei intimamente senta di stare con un uomo insoddisfatto, e con grande probabilità non è soddisfatta neppure lei.

Semplicemente, voi scegliete l’infelicità.

Tu, Lei, Non io.

Io ho percorso tanta strada, il cui solo ed unico obiettivo era quello di condurmi alla libertà.

La libertà di essere, di agire senza la necessità di nascondere o soffocare o ancora mettere a tacere mai più nessuna parte di me.

Per questo, mio adorato, io non posso essere la tua amante.

Quel “silenzio stampa” imposto dai tuoi ritmi, rituali, abitudini. Non veramente dichiarato, esplicitato. Prescritto con una sublime ambiguità di comunicazione.

Ora ti lascio, buon weekend”. “Sono rientrato, buona serata”. Vale a dire = non chiamarmi/scrivermi/cercarmi o mi metterai nei guai.

Vale a dire, ma non lo dice.

Non una dichiarata richiesta di non disturbare la tua quiete apparente, ma comunque con la conseguente implicita imposizione di mettere a tacere i miei bisogni e le mie emozioni. Non che ci sia una manifesta presa di posizione o una piena assunzione di responsabilità.

Di chi è, in fin dei conti, l’onere di non metterti nei guai? 

Una concatenazione di ovvi sottintesi che ammanettano chi li riceve al senso del dovere, di responsabilità. Che creano una gabbia di silenzi imposti e sofferenza, e spostano la fatica del nutrimento e mantenimento della bugia su chi la subisce, e non su chi la genera, esprime e realizza intenzionalmente.

E’ così che comincia, no?

Sai, sono fidanzato/sposato, ma…

MA.

Ma…non sono più felice. Ma…è un periodo difficile. Ma…è finita da tempo e devo solo trovare la forza di lasciarla…

Difficile dire come ci si ritrovi, alle porte di una gabbia come questa. Nonostante tutte le convinzioni costruite nel tempo, la determinazione a non soccombere mai più a richieste che mettano a tacere me, la mie energie e la mia stima per me stessa.

Ma sai, forse sei qui proprio per questo.

Per farmi dire a gran voce: no, non ci sto.

Forse sei arrivato proprio per farmi questo regalo: il mio riconoscimento manifesto a me stessa!

Si, mi merito proprio questo, un NO espresso forte e chiaro.

E poco importa quanto la tua bocca mi richiami, il tuo sapore, le tue mani. Quel tuo sguardo ricco di intenzioni. Le tue parole persuasive, i racconti appassionanti.

I ricordi di ogni breve istante trascorso insieme bruciano sulla pelle come un tatuaggio appena fatto. Ma quei ricordi rappresentano solo una piccolissima porzione di “noi”. Quel tuo esserci, talmente zeppo di condizioni.

E’ la tua assenza a dominare il nostro “noi”, non la tua presenza.

Per questo ora dò un grande benvenuto ai miei NO.

No che sgorgano da un essere pienamente e finalmente libero, da una splendida creatura che non vuole vivere nell’ombra, ma vuole e può volare con le ali definitivamente dispiegate.

Ti dico di no perché mi assumo la responsabilità di essere felice pienamente, e non a singhiozzo. Al mio ritmo, non al tuo.

Ti dico di no perché non voglio rappresentare un’alternativa alle tue “cose importanti”, ora sono la mia priorità assoluta, e ci sono arrivata percorrendo tantissima strada, a tratti in completa solitudine.

Ti dico di no perché dirti di si alimenterebbe solo la fame che ho di te. Come un disturbo alimentare, su per giù.

Ti dico di no perché dicendoti di si non agevolerei neppure il tuo cammino verso la libertà, offrendoti oggi un facile sollievo dalle fatiche che la tua insoddisfacente esistenza comporta.

Ti dico di no perché preferisco proseguire da sola che non con un fantasma al mio fianco, le cui comparsate improvvise mi ricorderebbero solo quanto pesi l’assenza della sua sostanza.

Dico di no a te, alle menzogne che racconti a te stesso ed al mondo che ti circonda, alla tua schiavitù che diverrebbe la mia, al sogno di redimerti o di salvarti, all’utopia di rappresentare per te la forza del cambiamento – a mie spese.

Dico di no all’umiliazione di tacere quando voglio parlare, di cercare conforto altrove quando sono le tue braccia strette intorno al mio corpo ed alla mia anima ciò che davvero desidero, le tue dita tra le mie, le tue parole a confortarmi o tranquillizzarmi.

Dico di no al freddo delle lenzuola, un guscio glaciale ogni volta che il pensiero corre all’immagine del tuo capo posato su un altro cuscino.

Dico di no al trascorrere del tempo scandito dai tuoi “posso”, “non posso” e “vorrei, ma”. E dai tuoi interminabili silenzi. Alla conta incessante dei minuti, delle ore e dei giorni. 

Perché la mia vita è qui, ora, adesso.

Dico di no ai sotterfugi, ai nascondigli, ad una vita da spettro, reale e virtuale.

Dico di no alla solitudine imposta, alla finzione di un amore che non potrà mai definirsi tale, per definizione appunto.

E allora a cosa dico di si? Alle opportunità, a tutto ciò che è di fronte a me, intorno a me, ma non lo riesco davvero a vedere o considerare poiché tutte le mie energie sono concentrate su questo non-amore.

Apro le porte alla vita, al desiderio, alla libertà, alle occasioni, alle avventure, alle persone. Al nutrimento.   

Scelgo me.

Mio adorato.

Posso solo augurarti che possa divenire tu stesso oggetto della tua adorazione.

Che possa guardarti come io guardo me stessa, decidendo di abitare una vita pienamente espressa.

Che tu possa scegliere te, esattamente come oggi scelgo di fare io.

Perché la felicità è tutta qui: una semplice questione di scelte.

Per sempre MIA.

❤️

N.B. Queste riflessioni sono dedicate anche a tutti gli altri esseri umani, sposatə  o fidanzatə, oltre che a tutte le persone emotivamente indisponibili, bloccate o più o meno inconsapevolmente infelici, che cercano di compensare la propria insoddisfazione ritagliandosi delle fughe dalla realtà e coinvolgendo altrə  in questo faticoso gioco di ruolo.

E a tuttə  coloro che soffrono, perché scelgono gli altrə , e non sé stessə .

A voi tutti auguro di decidere, di scegliere voi, la verità, la felicità…la libertà 🤗

Io l’ho fatto. E Questo è il risultato

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Se ciò che hai letto ti risuona…sappi che io posso aiutarti. 

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