Nascere donna: come gestire tutte le nostre responsabilità

Questa vuole essere una opportunità per le donne. Non è uno spazio esclusivo: insieme è più facile, sempre! E non è che gli uomini si trattino sempre meglio…ma sono donna io, e da donna ho vissuto tutto questo. È un testo per le donne che ho incontrato, e che volevano cambiare la loro vita. Ma anche per quelle che incontrerò, personalmente o no, che hanno la stesso desiderio…

È un post che nasce e si sviluppa da un pensiero, uno stato, un vissuto, che è stato anche mio. Tanto. Troppo a lungo.

Sopraffatta.

Dalla fatica, dalle richieste, dalle responsabilità, dalle aspettative, dai doveri.

Ti capita mai? Giungere al termine della tua giornata consumata, prosciugata. Non riesci a considerare, neppure questa sera, quell’invito che le amiche di sempre ti rinnovano oramai senza grande fiducia. Niente tempo per te, per le tue cose. Per quel libro che hai sul comodino da così tanto tempo, o per rivedere un pò il tuo look chessò, farti sistemare i capelli (ti sei accorta solo di recente che sono diventati così lunghi…come hai fatto a non notarlo prima?). Un abito nuovo da comprare, un quadro da dipingere, una cosa tua da creare.

E svegliarti nel cuore della notte senza riuscire a riprendere sonno, per quei pensieri dirompenti? Sai, quelli che nel silenzio abbattono gli argini in cui di giorno riesci in qualche modo a contenerli: ho scordato, devo ricordarmi, e se poi, e se avessi, ma ce la farò?…

Ed il mattino dopo rieccoti: in piedi, correre, inseguire, tenere a mente, devi dire, devi fare, ancora ed ancora.

E vogliamo parlare di quel capo che non riconosce davvero fino in fondo i tuoi meriti, o di quei colleghi che anziché supportarti ti remano contro, oppure ancora di quelli che approfittano della tua illimitata disponibilità?

Cerchi un po’ di conforto negli affetti più cari: un fidanzato, un marito, un figlio, una sorella, ma un po’ di sfogo non allenta la pressione delle responsabilità. E poi, diciamocelo, loro sono proprio i primi ad aspettarsi sempre qualcosa da te, a darlo per scontato…

E se gli altri si aspettano, tu mica puoi deluderli, giusto? In fondo è questo che ti rende così speciale, così necessaria per tutti.

E così rieccoti: a correre, inseguire, tenere a mente, devi dire, devi fare, ancora ed ancora.

È un po’ come sentirsi su un binario privo di scambi, costellato da stazioni intermedie in cui, anziché celebrare un arrivo, un raggiungimento, un successo piccolo o grande, si caricano a bordo sempre e solo nuove richieste e responsabilità, ancora e ancora. Può essere che tu ti senta con le spalle al muro, oberata dai devo, costretta in infiniti vorrei ma non posso, incastrata in schemi di obbligo che non ti permettono di percepire alcuna via d’uscita. Perché gli altri si aspettano che tu porti a termine tutti i tuoi compiti, no? Che tu faccia ciò che devi. In in dei conti sei tu che ti sei presa questi impegni: hai voluto una carriera, una famiglia…e poi diciamocela tutta, le cose non potrebbero andare avanti senza di te. Se non ci fossi tu ad adoperarti per l’ufficio, la famiglia, l’associazione di cui fai parte, l’educazione dei tuoi figli, la cura dei tuoi animali domestici, la casa…non andrebbe tutto a rotoli?

Ecco. Si. Se sei giunta fin qui, forse è perché in qualche modo ti sei riconosciuta. O tieni molto a qualcuno che vive in questo modo.

Allora vorrei sfidarti, facendoti qualche domanda. La sola cosa che ti chiedo di fare è prenderti un momento, pensare e rispondere, cercando la tua verità.

Fermati.

Approfitta di questo momento di lettura per mettere un piede giù dalla ruota delle responsabilità in cui continui a correre, e almeno rallentarla per pochi minuti. Ovunque tu sia. Ora. Basta poco.

Forse ti stai recando a lavoro, o ti sei presa una piccola pausa dalle faccende di ogni giorno, o stai aspettando qualcosa, qualcuno, alla fermata del tuo binario di vita…

Come ti senti? Qui, ora, adesso?

La avverti quella pressione, quella fatica, quella richiesta? Qui, adesso?

Pensando alla tua vita attuale, alle richieste: TU, dove sei?

TU, come ti tratti?

Qui. Ora. Adesso. Come ti fa sentire tutto questo? Dai un nome a questa emozione.

Fermati, ascoltati ora, cosa senti dentro di te? Che sensazione c’è? Dove la senti nel tuo corpo? Osservala, ascoltala per un attimo. Riesci a descriverla?

Qui, ora, prenditi un altro minuto:

come vorresti che fosse la tua vita? Immaginala ora.

Se dovessi sintetizzarla in uno stato realizzato, in una destinazione di vita, in una parola, quale sarebbe? È quella la tua meta?

Visualizzala la tua meta, qui, ora. La tua destinazione finale e rispondi a questa domanda: che impatto avrebbe su di te, se tu la raggiungessi?

Ed ora, qui, osservati, dai un nome alla tua emozione o sensazione mentre pensi alla meta raggiunta ed ai suoi impatti: come ti fa sentire quel pensiero realizzato?

Bene. Grazie per avere raccolto la mia sfida. Se hai seguito questo esercizio passo passo, credo avrai realizzato alcune cose, su di te, sulla tua situazione. Su ciò che desideri. Rispondi a questa domanda: cosa hai capito?

Ora ti svelerò un segreto. La vita che desideri esiste. È alla tua portata. Non ci sono scogli insormontabili se hai un obiettivo, una destinazione finale, e definisci un piano per raggiungerla. Una mappa delle stazioni, detta in altri termini, che tenga conto di tutto ciò che conta per te (e dunque includa anche gli altri, che per te sono importanti).

Siamo talmente impegnate a correre e rincorrere che abbiamo perso di vista un obiettivo. Corriamo e corriamo senza avere chiaro in testa dove stiamo andando. La nostra vita può essere molto più di questo. Molto più di un binario predeterminato da altri o da nostre mai discusse convinzioni.

Io ho ridisegnato la mia vita tante volte. Tanti tentativi incompiuti, perché non avevo un obiettivo. Cominciare dal qui ed ora, da come ci sentiamo adesso, e comprendere dove vogliamo andare è il primo passo nella direzione del cambiamento che desideriamo. Se pensiamo di non farcela da sole, possiamo chiedere a qualcuno di accompagnarci nella scoperta. Può essere una amica attenta, o ancora meglio un Life Coach. Ma per farlo, dobbiamo prima decidere di metterci in movimento. Dobbiamo partire da noi!

E tu, ora, qui, cosa vuoi?

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